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Valagro aderisce alla Carta di Milano promossa in occasione di EXPO2015 per un accesso al cibo più giusto

L’a.d. Giuseppe Natale ha firmato la Carta, impegnando l’azienda a promuoverne la diffusione in un mondo dove due miliardi di persone sono malnutrite e altri due sono in sovrappeso

 

Valagro, gruppo leader nella produzione e commercializzazione di biostimolanti e specialità nutrizionali, attraverso la firma posta oggi dal suo a.d. Giuseppe Natale, aderisce ufficialmente alla Carta di Milano.

La Carta, lanciata in occasione di EXPO2015, impegna i sottoscrittori ad adottare principi e approcci volti a promuovere il diritto al cibo come diritto umano fondamentale, nel rispetto al tempo stesso dell’ambiente, considerato bene da salvaguardare per le future generazioni.

La Carta di Milano fotografa una situazione paradossale, nella quale due miliardi di persone sono malnutrite e altre due sono in sovrappeso. Ancora, 800 milioni soffrono di fame cronica e 1.30 miliardi di tonnellate di cibo vengono sprecate ogni anno.

Per non parlare dell’ambiente, dove la biodiversità è minacciata dalla scomparsa di oltre 5 milioni di ettari di foresta l’anno e dallo stress ittico che vede oltre il 30% del pescato sfruttato oltre le sue capacità di ripopolamento.

“La Carta di Milano ci interroga e ci sfida, chiedendoci di fare di più per un mondo ancora troppo squilibrato – ha dichiarato Giuseppe Natale, co-fondatore e Amministratore Delegato di Valagro – al tempo stesso ho subito visto nella Carta gli stessi principi che animano il Gruppo Valagro sin dalla sua nascita nel 1980, motivo per cui – ha concluso Natale – non solo ho deciso di firmarla, ma ho anche chiesto a tutti i miei collaboratori, sia in Italia che nelle filiali e negli stabilimenti all’estero, di farsene promotori. Per me e per l’azienda questa non è solo una firma di testimonianza ma un impegno concreto a recepire nel nostro agire quotidiano i principi che abbiamo sottoscritto.

Visto il nostro impegno quotidiano da 35 anni esattamente in questa direzione – ha concluso Natale – per me è stato immediato e naturale voler firmare e promuovere la Carta di Milano”.

Nello specifico, attraverso questa firma, Valagro si impegna ulteriormente a

  • promuovere le convenzioni internazionali in materia ambientale e sociale, con riguardo anche all’occupazione femminile
  • sostenere la ricerca
  • preservare la biodiversità
  • minimizzare lo spreco di risorse, in primis l’acqua
  • consentire ai consumatori l’accesso a cibi sani e sicuri, anche attraverso un’adeguata informazione
  • promuovere tecniche di imballaggio che riducano la produzione di rifiuti
  • sostenere l’informazione ai consumatori sui corretti tempi di consumo dei prodotti alimentari
  • riconoscere il contributo prezioso del dialogo tra tutti i soggetti che fanno parte della filiera
  • contribuire allo sviluppo sostenibile mediante l’innovazione tecnologica e l’adozione di codici di responsabilità sociale

La coerenza tra questi impegni e il quotidiano agire di Valagro, è testimoniato dalle scelte adottate dall’azienda e dai risultati ottenuti.

Ricerca e Sviluppo

Il Gruppo investe ogni anno il 4% del proprio fatturato, pari a circa 4 milioni di euro, in ricerca e sviluppo per la realizzazione di prodotti altamente innovativi.

Innovazione e sostenibilità ambientale

Grazie al know-how agronomico acquisito in circa 35 anni di esperienza, la ricerca Valagro ha sviluppato GeaPower, un’innovativa piattaforma di tecnologie che consente di selezionare le migliori

materie prime da cui estrarre tutti quegli ingredienti attivi naturali in grado di proteggere e nutrire le piante e le colture, nel rispetto al tempo stesso dell’ambiente. Ponendo la scienza al servizio della natura e non viceversa.

L’importanza delle persone

Negli ultimi 5 anni, periodo in cui la disoccupazione su scala nazionale è salita di ben 4,2 punti, il Gruppo ha mantenuto un tasso di assunzione medio di poco superiore al 10% rispetto all’anno precedente, per un totale di circa 100 nuovi ingressi.

Da sempre attenta a valorizzare i giovani e a sostenere l’occupazione femminile, nel quinquennio 2010-2014 la percentuale di assunzioni femminili è stata in media del 35% (con un picco di quasi il 50% nel 2013), per un totale di 34 nuove risorse per un’età media di 32 anni.

Motivo di particolare orgoglio sono anche gli zero infortuni registrati nel 2014 si sono registrati zero infortuni, in linea con il continuo miglioramento negli ultimi 3 anni.