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No Man's Land, il nuovo progetto artistico promosso da Fondazione Aria con il sostegno di Valagro

Valagro sostiene il nuovo progetto artistico dal titolo “No Man’s Land” ovvero Terra di Nessuno, l’installazione site-specific creata da Yona Friedman e Jean-Baptiste Decavèle per la Fondazione ARIA – Fondazione Industriale Adriatica, che dal 2011 unisce manager, docenti, professionisti, artisti, intellettuali ed associazioni abruzzesi, nel comune intento di promuovere il territorio realizzando iniziative culturali di livello internazionale per uno sviluppo sostenibile.

Il progetto No Man’s Land nasce dalla significativa collaborazione tra gli artisti, ARIA, Cecilia Casorati, direttrice artistica della Fondazione, l’Associazione Zerynthia e Mario Pieroni, che ha donato il terreno sul quale è stata realizzata l’installazione più grande mai realizzata da Friedman, artista e architetto franco-ungherese, nato nel 1923, pensatore visionario ed originale, le cui considerazioni sono diventate nel tempo un punto di riferimento per la cultura contemporanea.

No man’s land intende esprimere il dono che l’arte fa a tutti. Nell’accezione negativa che lo contraddistingue (terra di nessuno, terra senza regole), il nuovo progetto artistico sostenuto da Valagro insieme alla Fondazione ARIA promuove un significato positivo e coinvolgente: cancellare l’idea di proprietà, per trasformare un bene privato in un bene comune, secondo un percorso ecosostenibile che restituisce il luogo a se stesso.

Negli anni il luogo dove è stata ufficialmente inaugurata lo scorso 14 maggio l’installazione, presso  Località Contrada Rotacesta – Loreto Aprutino (Pescara), sarà gestito dalla nuova e omonima Fondazione No man’s land, creata appositamente, e attualmente in corso di riconoscimento, il cui scopo sarà di dar vita ad un programma che non si esaurisce con la conservazione e la fruizione dell’opera di Friedman, ma che alimenterà nuove iniziative curate in situ grazie alla sinergia con la Fondazione ARIA. L’intento è quello di esportare il modello di “non proprietà” in altri luoghi, ispirando una serie di iniziative sul tema dell’evoluzione della cultura territoriale, seguendo la filosofia partecipativa di Friedman.